La Corte Federale d’Appello della FIGC con la decisione a sezioni unite del 17 marzo n. 92/2025 conferma la decisione del Tribunale Federale che condanna un tecnico allenatore per abuso psicologico e discriminazione a danno degli atleti under 15 e consistente in utilizzo abituale di espressioni offensive e denigratorie, in violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità di cui all’art. 4 del Codice di Giustizia FIGC.
La decisione condanna anche la società sportiva per non aver predisposto azioni concrete per accertare i fatti e impedire il protrarsi del comportamento offensivo del tecnico, già segnalato al Consiglio Direttivo.
La pronuncia conferma la necessità di attuare in concreto il Modello di Safeguarding adottato dalle affiliate, non essendo sufficiente il mero recepimento formale. Occorre dunque formazione e promozione della cultura antiabuso.